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Gli effetti del Long Covid

  • Immagine del redattore: Dr. Giorgio Cornacchia
    Dr. Giorgio Cornacchia
  • 1 apr 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

La malattia denominata COVID-19 (COronaVIrus Disease 19) è una malattia infettiva causata da un virus appartenente alla famiglia dei coronavirus, chiamati così per la caratteristica corona di proteine presente sulla loro superficie.


Il tempo necessario per riprendersi dall’infezione da Covid-19 è differente da persona a persona: la maggior parte recupera completamente entro due mesi ma alcuni disturbi (sintomi) e manifestazioni cliniche possono durare più a lungo. In questo caso si dice che le persone soffrono di Long COVID, termine inglese che viene comunemente utilizzato per indicare l'insieme dei disturbi e manifestazioni cliniche che permangono dopo l'infezione.


I sintomi associati al Long Covid sono diversi. I più comuni, che possono manifestarsi anche a distanza di settimane dalla diagnosi e perfino tra coloro che avevano avuto sintomatologie lievi, sembrano essere:

  • Stanchezza cronica (astenia)

  • Affanno

  • Problemi di memoria e concentrazione

  • Perdita di gusto (ageusia) e olfatto (anosmia)

  • Dolore o senso di oppressione al petto

  • Palpitazioni dopo il minimo sforzo

  • Vertigini

  • Formicolii

  • Dolori articolari

  • Debolezza muscolare

  • Fischi, ronzii o dolore alle orecchie

  • Diarrea o dolori di stomaco

  • Perdita di appetito

  • Mal di testa

  • Mal di gola e tosse

  • Eruzioni cutanee

Inoltre, il Covid può provocare anche una serie di disturbi della salute mentale come ansia, ipocondria, depressione o problemi del sonno. Secondo uno studio pubblicato sul British Medical Journal, condotto dagli scienziati del Veterans Affair St. Louis Heatlth Care System, una persona infetta da Covid ha un rischio del 60% maggiore di avere un disturbo psichico rispetto a chi non si è ammalato. Affermano i ricercatori che non si conoscono le cause alla base dell’insorgenza di questi disturbi; potrebbero, infatti, verificarsi cambiamenti biologici nel corpo che colpiscono il cervello oppure alla base potrebbero esserci delle alterazioni di natura sociale, come l’isolamento o il trauma psicologico.


Anche a causa della mancata conoscenza delle motivazioni determinanti la condizione del Long Covid, ad oggi non esistono terapie specifiche. Tuttavia, il trattamento della Sindrome da Long Covid deve essere multidisciplinare e prevedere la collaborazione di diversi specialisti sia per l’aspetto valutativo che riabilitativo. Pensiamo al coinvolgimento di pneumologo, cardiologo e dei terapisti che hanno in carico la riabilitazione fisica oltre a quella logopedica. Dell’equipe deve fare parte anche lo psicologo. A tutti questi professionisti, insieme, è affidato il compito di impostare il percorso di recupero e riabilitazione, di eseguirlo e di monitorarlo.


Nel caso specifico dello psicologo, è utile intervenire con attività di sostegno e riabilitazione per favorire un atteggiamento attivo e propositivo del paziente al fine di ridurre lo stress emotivo e affrontare gli stati ansiosi e/o depressivi. In generale, può essere molto utile imparare a riconoscere i propri pensieri con le emozioni e i comportamenti ad essi associati, aprendosi alla possibilità di sperimentarne anche di poco piacevoli, normalizzandoli e cercando di comprendere come agiremmo se lasciassimo che questi prendessero il controllo su di noi o se imparassimo a considerarli solo dei prodotti della nostra mente, lasciandoli liberi di manifestarsi e allo stesso modo scomparire.


Prendendo in prestito le parole di John Kabat Zinn, medico statunitense di origine indiana a cui dobbiamo l’introduzione delle pratiche di “Mindfulness” possiamo dire: “Non puoi fermare le onde ma puoi imparare a cavalcarle”. Non sempre è facile riuscire a trovare il modo per cavalcare le onde. Per farlo, occorre saper adattarsi in modo flessibile alle condizioni di vita a cui siamo esposti. Un segnale importante di buon spirito di adattamento è la capacità di riconoscere quando siamo in grado di farcela da soli e quando invece abbiamo bisogno di aiuto. Come fare a sapere quando arriva quel momento? A volte può essere difficile, ma è proprio quando si ha la l’impressione di non essere più in grado di gestire la propria vita che bisogna fermarsi, fare un passo indietro e decidere di chiedere aiuto, rivolgendosi ad un professionista


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